Vento di Soave

Vento di Soave

Produzione originale

2017

77"

Un’ispirazione dantesca per Vento di Soave, storie di ostinata ma contraddittoria opposizione al gigante industriale. I giganti in questione sono le Centrali della zona industriale brindisina: il petrolchimico Eni e la centrale a carbone Enel, situata a Cerano. Il regista osserva da vicino, e per la prima volta anche da dentro. Raccontando un problema cruciale dei nostri giorni: il conflitto moderno tra progresso e danni ambientali e sociosanitari. Osservare Brindisi, quindi, significa soltanto osservare l’archetipo di un modello di sviluppo insostenibile, perseguito in diversi Sud del mondo e riproposto ancora, come dimostra quello che sta avvenendo tuttora nello stesso territorio salentino con la costruzione del gasdotto Tap.

Un film di Corrado Punzi
Soggetto: Stefano Martella, Corrado Punzi
Sceneggiatura: Francesco Lefons, Corrado Punzi
Produzione: Fluid Produzioni, Muud Film
Montaggio: Cristian Sabatelli
Direttore della fotografia: Corrado Punzi
Suono: Gianluigi Gallo
Scenografia: Luigi Conte
Mix: Soundwalk Studio
Produttore: Davide Barletti
Produttori esecutivi: Stefano Martella, Davide Barletti
Con il contributo di: Apulia Film Commission (Fondo Regional), Asl Brindisi, Arci Lecce, Comune di Trepuzzi, Unione dei Comuni di Andrano Diso Spongano

Festival

  • Hot Docs 2018: International Spectrum – TIE! Special Jury Prize
  • Torino Film Festival 2017: Italiana.doc

Affascinante racconto, ricco di implicazioni profonde con i suoi scenari fiabeschi e durissimi.

 

S. Silvestri (Il Manifesto)

Geometrico nella costruzione del discorso e girato con ottimo polso registico.

A. Aniballi (Quinlan)

Punzi si svincola dai moduli del documentario canonico e costruisce una potentissima rappresentazione incentrata sul rapporto tra figure e sfondo. […] Vento di soave è un lavoro che ci riguarda tutti: è un manifesto di poetica della giustizia sociale.

L. Bandirali (Nuovo Quotidiano di Puglia)

Una bella lezione di stile oltre che di ortodossia documentaristica. Non si può non fare a meno di ammirare la scelta di saper stare sulle cose, dedicare lunghe e virtuose inquadrature alla vita quotidiana, alle navi che salpano dal porto e ai mezzi in attività, proprio come un poema di immagini e suoni.

 

A. Mancino (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Un documentario solido e ben diretto, che ha il pregio di scavare a fondo in una drammatica questione sociale.

A. Capellupo (Cinemaitaliano)

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